“Ho scelto i fiori perché non ho trovato nulla che mi emozionasse a tal punto da sentirmi così libera”
CHI SONO
No, la mia carriera non la sognavo sin da bambina.
I fiori li ho incontrati più in là ma devo ammettere che è stato un colpo di fulmine: dal nostro primo incontro non ci siamo mai più lasciati.
In realtà qualche lampo all'orizzonte l'avevo visto. Dopo la laurea in Sociologia e Cooperazione internazionale non mi immaginavo affatto dietro una scrivania, immersa fra le scartoffie...
Il mio cuore chiedeva di più. A quel punto, per metterlo d'accordo con la mente, è intervenuta la parte più razionale di me: mio marito. Giuseppe aveva notato qualcosa che io non riuscivo a leggere, la mia passione per i fiori riuscivo ad esprimerla con estrema naturalezza e spontaneità ma non mi era del tutto nota.
Ho iniziato a frequentare diverse scuole di Floral Design, e man mano che apprendevo tramite lo studio, l'osservazione e la pratica, riuscivo a respirare quell'equilibrio tra mente e cuore che avrebbe nutrito la mia passione ormai esplosa fino a farla diventare la mia carriera. Certo, iniziare è complicato, soprattutto quando già sei mamma di due bimbi, come lo ero io mentre muovevo i primi passi da floral designer e non più studentessa.
Ho sfruttato l'empatia con i miei clienti, il mio estro creativo, le competenze acquisite e la volontà di vivere in mezzo ai fiori per rendere loro omaggio con le mie creazioni.
E se la ricetta vi sembra difficile, beh avete inteso proprio bene! Però, se mi guardo indietro, so che ogni passo (piccolo o grande) è stato fondamentale. Perché mi ha condotto fin qui.
“Ho scelto i fiori perché non ho trovato nulla che mi emozionasse a tal punto da sentirmi così libera”
CHI SONO
No, la mia carriera non la sognavo sin da bambina.
I fiori li ho incontrati più in là ma devo ammettere che è stato un colpo di fulmine: dal nostro primo incontro non ci siamo mai più lasciati.
In realtà qualche lampo all'orizzonte l'avevo visto. Dopo la laurea in Sociologia e Cooperazione internazionale non mi immaginavo affatto dietro una scrivania, immersa fra le scartoffie...
Il mio cuore chiedeva di più. A quel punto, per metterlo d'accordo con la mente, è intervenuta la parte più razionale di me: mio marito. Giuseppe aveva notato qualcosa che io non riuscivo a leggere, la mia passione per i fiori riuscivo ad esprimerla con estrema naturalezza e spontaneità ma non mi era del tutto nota.
Ho iniziato a frequentare diverse scuole di Floral Design, e man mano che apprendevo tramite lo studio, l'osservazione e la pratica, riuscivo a respirare quell'equilibrio tra mente e cuore che avrebbe nutrito la mia passione ormai esplosa fino a farla diventare la mia carriera. Certo, iniziare è complicato, soprattutto quando già sei mamma di due bimbi, come lo ero io mentre muovevo i primi passi da floral designer e non più studentessa.
Ho sfruttato l'empatia con i miei clienti, il mio estro creativo, le competenze acquisite e la volontà di vivere in mezzo ai fiori per rendere loro omaggio con le mie creazioni.
E se la ricetta vi sembra difficile, beh avete inteso proprio bene! Però, se mi guardo indietro, so che ogni passo (piccolo o grande) è stato fondamentale. Perché mi ha condotto fin qui.