Da mesi ormai si parla di Covid 19 , da mesi ormai si discute, si dibatte su come dove e quando sposarsi.
Ne hanno dette tante, hanno scritto norme e decreti, per questo motivo non voglio dilungarmi, voglio solo parlarvi, come sempre , di fiori e di COVID-19 visto con gli occhi di una flower designer.
Nei lunghi mesi di lockdown il settore florovivaistico è stato fortemente colpito.
La strage dei fiori, così è stata chiamata, la bufera Covid-19 che si è abbattuta sui vivai.
Il virus ha colpito le aziende, generando disoccupazione, numerose le piante al macero e i fiori bruciati. Inceneriti gerani, primule, petunie, viole, calle, tulipani, rose, sradicati e abbandonati a marcire nei campi per diventare, nella migliore delle ipotesi, concime.
Venderli era impossibile. Tutta la filiera è stata bloccata causa lockdown. Il danno stimato, negli ultimi mesi, dopo la ripartenza, sul comparto italiano è intorno al miliardo e mezzo di euro.
Ma parliamo di fiori, il Covid resta sulle superfici dicevano tempo fa, e sui fiori?
State tranquilli, la scienza, gli esperti, hanno precisato la non “trasmissibilità” del contagio attraverso altri metodi che non siano il contatto ‘umano’, escludendo ogni altra forma. Il resto sono ‘fake news’, non sappiamo se pilotate o meno, che portano al risultato di creare solo sospetto e confusione.
Ma parliamo del progetto floreale, potrebbe cambiare?
Possibile, se la vostra idea era di sposarvi con fiori di stagione e la vostra data è cambiata passando dalla primavera all’autunno, dall’estate all’inverno. Ma non disperate!
La maggior parte dei fiori è ad oggi facilmente reperibile ma bisogna stare molto attenti ai prezzi, è sempre meglio lavorare con fiori di stagione!